Scelti per dare anche un tocco di eleganza a chi li indossa garantendo comunque il massimo della sicurezza, le divise, i capi e le scarpe da lavoro proposti alle aziende dalla Zani Work – 1,5 milioni di euro di fatturato nel 2021 a fronte di 4 dipendenti – sono il frutto della determinazione creativa e delle conoscenze portate nella Pmi di base a Cesena, in provincia di Forlì-Cesena, dalle sorelle Cristina e Isabella Zani.
“Nel momento in cui siamo entrate nell’impresa di famiglia abbiamo cominciato ad utilizzare le nostre competenze per dare forza al cambio di marcia necessario per stare al passo con i tempi – spiega Cristina Zani, contitolare dell’azienda romagnola e con un passato recente nel giornalismo e nella comunicazione –. La prima a mettere qualcosa di suo nell’opera di cambiamento è stata Isabella, che a partire dal 1999, sfruttando la passione per la moda, ha pensato ad articoli da lavoro e anti infortunistici tanto belli quanto funzionali da mettere sul mercato. Quattro anni fa, invece, il mio ingresso ha significato l’inizio di un piano di comunicazione adeguato, la creazione del sito internet, il cambiamento del logo, cose, come pure il rinnovamento dei locali, su cui abbiamo investito parecchio” (nella foto in alto, da sinistra, Cristina e Isabella Zani).
Festeggiati i 40 anni di attività da qualche mese, agli esordi Zani Work si occupava di ferramenta e successivamente della rivendita di materiali e accessori per saldature, ramo d’azienda rimasto in vita pure dopo la svolta impressa nel corso della nuova gestione. “Nel 2021 tutto quanto legato alle saldature ha contribuito per il 20-30% al fatturato complessivo. Quando mio padre decise di lasciare la società, questo settore non rendeva certo molto e perciò la scelta di cambiare pelle non fu azzardata – chiarisce Cristina Zani –. Inoltre, questa decisione fece sostanzialmente da apripista a successive iniziative come quella che ha fatto partire “Fashion Work Italy”, brand orientato sempre più su divise portatrici del bello pure in ambienti lavorativi”.
Scegliendo l’outfit per aziende di varie dimensioni e settore commerciale, Zani Work ha poi maturato l’esperienza per poter gestire anche in proprio la produzione di tutto quanto serve nel lavoro giornaliero. “Oltre a curare l’immagine, quando c’è bisogno di una personalizzazione, del su misura, abbiamo a disposizione laboratori in grado di soddisfare tutte le richieste del cliente. E così, quando non troviamo capi adatti sul mercato, possiamo comunque ideare divise specifiche per colori, tessuti o logo in base al tipo di attività svolta, oppure creare scarpe antiscivolamento studiate, attraverso l’uso di prototipi, per andare incontro alle esigenze della piccola realtà locale con cinque dipendenti così come della grande azienda di respiro nazionale”.
Un tailor made attento pure all’ambiente che, l’anno passato, ha portato anche un premio nella bacheca della Pmi cesenate. “Nel 2021 abbiamo ricevuto il premio Excelsa messo in palio da Confindustria Romagna sia per il nostro impegno nel campo della sostenibilità ambientale che in quella d’impresa – commenta Cristina Zani –. Soddisfazione ulteriore per noi che abbiamo lavorato parecchio per rendere Zani Work ancora più attiva sul territorio e visibile agli occhi del pubblico sfruttando la saletta digitale in cui abbiamo allestito uno showroom virtuale. In più facciamo format per il web che stanno riscuotendo un buon successo, tanto che alcuni clienti ci hanno già chiesto di poter replicare quello studiato in occasione dei festeggiamenti per il nostro quarantennale”.
Toccata come quasi tutti dai rincari relativi ad energia e materiali, l’azienda romagnola guarda al prossimo anno con occhi speranzosi dopo aver vissuto un 2022 piuttosto soddisfacente. “Con tutte queste incognite ad impedire visioni più a medio e lungo termine non possiamo certo prevedere cosa accadrà tra qualche mese. In ogni caso bisognerà farsi trovare pronti per fronteggiare un eventuale calo del lavoro, come pure il contraccolpo se i costi dell’energia dovessero diventare insostenibili anche per noi che, non essendo produttori diretti, ne consumiamo poca. Oppure se prendessero a crescere ulteriormente i prezzi dei materiali che ci arrivano anche dall’estero. Per ora resistiamo, insomma, e ultimamente non abbiamo neanche adeguato i listini, ma se a gennaio i fornitori dovessero aumentare i prezzi saremo costrette a farlo anche noi”.
Pur non potendo pensare perciò a progetti troppo particolareggiati, alla Zani Work le idee per sviluppare alcuni aspetti imprenditoriali non mancano sicuramente. “In primis vorremmo rendere ancora più marcata la presenza nel mercato dei dispositivi di protezione individuale, questo mentre cercheremo di aumentare il fatturato. Altro obiettivo è quello di riuscire a diventare un punto di riferimento anche al di fuori dell’Emilia-Romagna, allargando gli orizzonti attraverso servizi legati alla nostra creatività e al know how maturato negli anni, fondamentale nell’aiutare a differenziarci dalla concorrenza”, conclude Cristina Zani.